Si torna a scuola…Siete pronti alla ripresa?

Siete pronti a cominciare una nuova avventura? Prima elementare? Prima media? Superiori?

Credo che per tutti noi i giorni prima dell’inizio della scuola siano i giorni più strani: siamo riposati, siamo in preda agli ultimi preparativi, siamo carichi di aspettative, curiosi e spaventati.

Ci chiediamo come sarà l’anno, come saranno le maestre e i compagni, come saranno i genitori degli altri bambini e se sarà una bella classe e se ci saranno compagni con qualche disabilità. Quest’anno ci chiederemo per il secondo anno di seguito se ci sarà la DAD, se ci chiuderanno o se andrà bene. Ora siamo più forti, siamo più accurati e attenti e siamo più preparati.

Giulia mia ha detto l’altro giorno: “Mamma speriamo che in terza il Covid vada via”.

I nostri sono stati bambini segnati dalla pandemia. Forse non solo loro…un pò tutti noi.

La pandemia ha rubato loro la serenità, il poter abbracciare il compagno/a, il poter correre sereni in cortile o assaggiare la merenda del vicino di banco. Ma i nostri bimbi sono forti e abbiamo visto che con loro vicino anche questa brutta esperienza è stata comunque l’occasione per vivere al meglio la famiglia.

Per chi inizierà un nuovo percorso scolastico però voglio dire una cosa: non disperatevi se in classe di vostro figlio ci sarà un compagno disabile.

Per loro e per voi potrebbe essere una grande occasione.

Si un’occasione per capire che nella vita non è tutto bianco o nero, che siamo tutti diversi e che siamo tutti ricchi di caratteristiche fantastiche e che insieme si può fare la differenza. Si una vera occasione per crescere più in fretta e più consapevoli.

Se in classe di vostro figlio/a ci sarà un bambino autistico cercate di capire che è un bambino come il vostro che vuole amore, affetto e attenzioni come il vostro, ma che non è neurotipico ed è autistico e che quindi ragiona in modo diverso, che ha bisogno dei suoi tempi ma che vive anche lui in un mondo meraviglioso.

Ricordatevi che dietro ad un bambino c’è una famiglia, ci sono genitori che probabilmente lottano tutti i giorni per pochi istanti di tranquillità e serenità. Se ve la sentite offrite loro il vostro supporto, il vostro aiuto con piccoli gesti perché sono i piccoli gesti che fanno la differenza. Io ho avuto questa fortuna e sono grata a maestre, compagni di classe e genitori.  E’ anche grazie a loro se Giulia è una bambina così meravigliosa, dolce e gentile. Riceve amore e ne dona tanto a sua volta.

Ovviamente parlo di autismo, ma i miei consigli sono validi per qualsiasi tipo di disabilità. L’inclusione è tutto.

Ecco qualche consiglio pratico se in classe con vostri figli c’è un compagno che soffre dello spettro autistico per capire meglio come sono, come si comportano e come interagire con loro. L’autismo non è una malattia ma è uno stato di vita. Magari potete provare a spiegare con parole semplici ai vostri figli questi aspetti particolari:

sono soggetti che tendono a stare da soli cercate di includerli con delicatezza poco alla volta se vedono che c’è sincero affetto si fideranno di voi per sempre.

non mettete loro fretta, se gli fate una domanda lasciategli il tempo per organizzare le idee e rispondere

non sopportano i rumori forti, se vedete che indossano delle cuffie non stanno ascoltando la musica ma cercano solo di ridurre la percezione del rumore

sono molto riflessivi e diretti e a volte parlano senza freni dicono le cose come stanno magari senza tatto

non capiscono l’umorismo e di conseguenza non ne fanno

sono precisi ed orgogliosi, vogliono fare quello che fanno gli altri compagni compiti compresi quindi non tentate di indorare la pillola ma aiutateli a stare al passo.

hanno bisogno del supporto visivo per comprendere meglio, quindi disegni e icone non sono giochini per loro ma sono la chiave per stare al passo nel mondo dei neurotipici

hanno bisogno di stare da soli, se li vedete su una panchina in cortile o in classe durante l’intervallo da soli stanno solo ricaricando le pile per poter poi tornare a vivere la vita di classe

Lo scrivo sempre, ma preferisco ripetermi: io non sono un medico o uno specialista, sono solo una semplice mamma di una bimba che soffre dello spettro autistico borderline. Cerco di aiutare con i miei post, il mio blog, i video e i miei scritti altri genitori che vivono una situazione simile alla mia.

Spero che questo post possa esservi utile e se lo ritenete utile condividetelo con maestre e insegnati.

Puoi trovare qui il mio video

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