In tanti spesso mi fanno questa domanda.
Non subito ovvio, ma quando entrano in confidenza con me e con Giulia.
E’ una domanda lecita ci sta.
Vedo negli occhi di chi me lo chiede curiosità, paura e compassione.
Per quanto riguarda la curiosità mi fa piacere, vogliono capire. Non si parla molto di AUTISMO. Spesso le persone non sanno bene di cosa si tratti. L’autismo non è solo quello che fanno vedere nei film.
Anche per quanto riguarda la paura è comprensibile: anche io ero spaventata e avevo paura.
Anzi no ero terrorizzata! Ovvio io non stavo ascoltando qualcuno che mi spiegava che cosa era l’autismo: io dovevo essere prontata ad affrontare tutta la mia via con l’autismo.
Ma la compassione potete mettervela in tasca!
Adesso metà di quelli che mi stanno leggendo andranno su un’altra pagina.
Pazienza.
Vado avanti per gli altri.
Torniamo alla domanda.
Eh…non lo abbiamo capito subito…ma comunque presto. Abbiamo avuto la diagnosi quando Giulia aveva poco più di 3 anni.
Le prime ad accorgersene furono le maestre del nido, ancora le ringrazio.
Nel mio libro lo spiego bene. (Per saperne di più clicca qui)

A causa di un episodio di assenza abbiamo svolto una serie di esami che non avevano evidenziato nulla di particolare. Ma dati alcuni comportamenti particolari di Giulia sia a casa che al nido abbiamo iniziato un percorso educativo con una psicomotricista.
Uno degli incontri più belli e profondi della mia vita.
Come abbiamo capito che Giulia aveva qualcosa di particolare? Come lo hanno capito le maestre?
Cosa faceva?
Cerco di riassumerle i suoi comportamenti:
- Non ci guardava negli occhi
- A chiamata non si girava verso di noi
- Era estremamente ordinata
- Abbastanza selettiva nel cibo
- Giocava da sola
- Camminava avanti e indietro o in circolo dopo aver cenato
- Era poco socievole
- Non aveva un bel carattere
- Aveva la fronte corrucciata
- Le davano fastidio alcuni rumori
Quando parlo con altri genitori che mi chiedono di Giulia e racconto di questi suoi tratti distintivi spesso mi rispondono che anche i loro figli ogni tanto si comportavano così, che noi siamo stati bravi ad accorgercene.
Ma non è così, la nostra non è stata bravura. Abbiamo solo osservato.
Questo è l’autismo. Questa è la forma di autismo di Giulia.
Sottile, ma presente. Costante ma non così evidente. Bordeline appunto.
Solo dopo le prime sedute con la psicomotricista i tratti distintivi di Giulia che erano sempre stati con lei e dentro di lei si sono resi ben visibili ai nostri occhi.
Dopo quei primi mesi di terapia è arrivato il sospetto dei terapisti e per me, per noi, è stato l’inizo del periodo più difficile della nostra vita. Era come se io e mio marito camminassimo in una galleria al buio mano nella mano a Giulia. (dalla foto di copertina potete vedere una piccola Giulia immersa nella sua bolla, era circondata d’affetto ma allo stesso tempo era immersa nella sua solitudine. La foto è stata scattata qualche giorno dopo aver ricevuto la dignosi.)
Prima era sola a camminare, ora eravamo in tre. E sapete cosa vi dico, saremo SEMPRE in tre.
Abbiamo iniziato il calvario del protocollo diagnostico e inesorabile è arrivata la sentenza.
Io ero distrutta, l’incognita del futuro mi logorava. Mi sono aggrappata a mio Marito e ai miei genitori.
Io non ci credevo, volevo eliminare dai documenti dell’INPS quelle parole.
Ma sapevo che era solo questione di tempo.
Oggi viviamo più serenamente, abbiamo imparato a riconoscere la sua situazione e cerchiamo di affrontare giorno per giorno le difficoltà e gioiamo per le piccole conquiste.
L’autismo non è una malattia, è uno stato di vita.
A distanza di 6 anni vi posso dire che oggi Giulia:
- Ci guarda negli occhi, ma spesso si perde nello spazio
- A chiamata si gira verso di noi se ha voglia
- E’ estremamente disordinata
- Mangia quasi tutto
- Gioca bene da sola ma anche con qualche amico
- Adora il divano
- E’ poco socievole
- Ha un bel carattere
- Sorride spesso
- Le danno fastidio alcuni rumori
La strada è ancora lunga ma i progressi ci danno coraggio.
Per maggiori informazioni scrivetemi in privato tramite la pagina contatti
PS: nella foto di copertina una delle vacnaze più belle con le mie amiche nel 2015 quando avevo appena scoperto la diagnosi di Giulia.
La nostra zingarella, Giulia, ha fatto passi da gigante…dopo quella foto ne sono seguite altre e vi assicuro che le piacciono le ns attenzioni e abbracci e pure baci…
Giulia è fantastica… Io è mia figlia l’abbiamo conosciuta alla scuola materna e siamo entrate a far parte del suo gruppo di amici…. Noi l’adoriamo… Ci fa impazzire la sua risata … È troppo forte…. Super Giulia e super Roby 💪💪